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- Astrattismo
Caldara di Manziana Astrattismo Una piana lunare, geyser di acqua sulfurea, affascinati betulle dalla corteccia bianca circondate da felci marrone in riposo. La giornata solare, una bella luce limpida e il bianco dei tronchi contro il cielo di un azzurro pieno. Gli alberi del boschetto quasi tutti della stessa altezza dritti come fusi, ogni tanto se ne scorge a quarantacinque gradi che taglia in due questo ritmo grafico. In alto le foglioline delle betulle si scioglievano nel blu del cielo e rimanevano visibili solo i frutti a forma di coni penduli e alcune sporadiche foglioline rimaste lì solitarie. Sul fondo della conca scorreva questo fiume dal colore indescrivibile che andava dal blu, al rosso per finire al bianco, dove i bianchi tronchi creavano dei riflessi morbidi come fossero stati dipinti su una tela. Vedere la natura in modo astratto aiuta a raccontarla in modo originale. Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here TUTTI I CONSIGLI
- Faggio
< Back Faggio Faggio Re della foresta, il Faggio domina i versanti calcarei, freschi e umidi appena oltre i limiti del Querceto, dove evolve in boschi puri, ricchissimi di fertile humus, alberi plurisecolari e biodiversità; selve montane da sempre poco accessibili, un tempo sfruttate per la produzione di carbonella ormai abbandonata, oggi riconosciute Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco presidiano le vetuste vestigia di un'inestimabile eredità ecologica e culturale. Link Previous Next
- Punti di fuga
Wiltshire Punti di fuga "Tutti sanno essere buoni in campagna” sosteneva Oscar Wilde, e in fondo aveva ragione. Soprattutto se si tratta della campagna inglese o, per meglio dire, del countryside. Il verde, anzi il complesso dei verdi, le staccionate, le pecore, i filari di alberi, le case solitarie, i campi coi boschetti e i piccoli corsi d’acqua, sono un esauribile fonte di vero piacere naturale. Per dare profondità a un paesaggio piatto è utile avere uno o più punti di fuga, magari con l'aiuto di una staccionata o sentiero. Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here TUTTI I CONSIGLI
- Orizzonti di Luce. Segantini e il paesaggio divisionista: Natura, Memoria e Simbolo
Orizzonti di Luce. Segantini e il paesaggio divisionista: Natura, Memoria e Simbolo Segantini Dal 20 maggio al 22 ottobre 2023 ad Arco (TN) la Galleria Civica G. Segantini ospita la mostra Orizzonti di Luce. Segantini e il paesaggio divisionista: Natura, Memoria e Simbolo che indaga la particolare predilezione che Giovanni Segantini ebbe nei confronti della natura e del paesaggio. Esposte opere che spaziano in una cronologia ampia, dalle prove condotte in Brianza alle ricerche simboliste. Accanto alla figura di Segantini, la mostra presenta lavori nodali dei rispettivi protagonisti della stagione divisionista, offrendo al visitatore la possibilità di confrontare diverse e personali indagini sul tema del paesaggio, in un percorso finalizzato a restituire una fisionomia esemplare di quelle ricerche così come la temperie di una delle stagioni più significative dell’arte italiana. Ad affiancare la figura di Segantini, sono infatti i nomi e le opere dei pittori Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Vittore Grubicy De Dragon, Luigi Conconi, Giovanni Sottocornola, Cesare Maggi, Carlo Fornara, Benvenuto Benvenuti, Guido Cinotti, Baldassarre Longoni, Carlo Cressini, Alberto Bonomi e Matteo Olivero . Le tre sezioni tematiche, Natura , Memoria e Simbolo , propongono uno sguardo complessivo sulle possibili declinazioni del genere del paesaggio in quegli intensi decenni di elaborazione pittorica, offrendo la possibilità di avvicinarsi ad opere note e meno note, difficilmente visibili e raffrontabili direttamente nel loro insieme. Una sala è dedicata alla Collezione permanente della Galleria civica, con opere di Giovanni Segantini del periodo milanese e brianteo di proprietà della Città di Arco ed in deposito a lungo termine presso il Museo. Galleria Civica G. Segantini Arco, TN, Italia 20 maggio 2023 / 22 ottobre 2023 LINK
- Melo cinese
< Back Melo cinese Melo cinese Il Malus hupehensis , conosciuto come Melo Cinese o Tea Crab Apple, fu ritrovato agli inizi del Novecento dall’esploratore e collezionista di piante Ernest Wilson nella provincia dell’Hubei, Cina centro-orientale, dove ancora oggi le foglie vengono essiccate per ottenerne una bevanda rinfrescante e leggermente amara, comunemente nota come tè nero ai fiori. L’albero ha un portamento eretto ed allargato, nonostante raggiunga piccole dimensioni e arrivi lentamente a 6-8 metri, nei giardini è collocato in posizione di rilievo. Della famiglia delle Rosaceae, è un albero deciduo, con foglie verde scuro e grandi fiori bianchi, che si tingono di rosa nella seconda metà di primavera. È famoso per le sue inconfondibili piccole mele selvatiche gialle tendenti al rosso, oggi è venduta e coltivata in tutti i climi temperati del globo, soprattutto come pianta ornamentale ed è particolarmente apprezzata in parchi e giardini sia pubblici che privati. Link Previous Next
- Ficus Magnolioides
< Back Ficus Magnolioides Ficus Magnolioides Il botanico sudafricano Christiaan Hendrik Persoon pubblicò una descrizione formale del fico della Baia di Moreton (Ficus macrophylla) nella sua opera Synopsis Plantarum del 1807. L'epiteto specifico macrophylla deriva dal greco antico makros "grande" e phyllon "foglia" e si riferisce alle dimensioni delle foglie. All'inizio del XIX secolo, il botanico italiano Vincenzo Tineo dell'Orto botanico di Palermo in Sicilia ottenne da un vivaio francese una pianta che cresceva fino a raggiungere dimensioni prodigiose con un portamento da epifita , (specie di piante che vivono su altre piante). Questa forma fu propagata e coltivata in tanti giardini della Sicilia. Un successivo direttore dei giardini, Antonino Borzì, la descrisse come Ficus magnolioides nel 1897. Questo nome fu ampiamente usato in Europa. Link Previous Next
- Sfondo neutro
Colline Toscane Sfondo neutro Quando si passeggiare per le colline grossetane si ha sempre l'impressione di essere osservati dalle maestose querce che tra un campo di olivi, uno di pascolo o di vigneti, si stagliano nel cielo azzurro. Sono delle meravigliose sentinelle nelle dolci colline toscane. Fotografare gli alberi non è mai facile ma se la sagoma se si staglia contro un cielo neutro si definirà meglio la sua forma. Per raccontare bene gli alberi è importante avere uno sfondo neutro come ad esempio il cielo Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here TUTTI I CONSIGLI
- Retrospectrum
Retrospectrum Bob Dylan La mostra traccia il percorso di vita di Dylan nella creazione di arte visiva attraverso viaggi e geografie, sia interiori che fisiche. Bob Dylan, figura iconica il cui talento e lavoro spaziano tra mezzi e discipline, ha portato avanti per molti decenni una pratica di arte visiva: Retrospectrum è la prima mostra monografica europea che ne esplora l’ampia opera. La natura multiforme di Dylan è raccontata attraverso un’ampia gamma di opere d’arte, che vanno dai dipinti a olio, agli acrilici, agli acquerelli, ai disegni a inchiostro, pastello e carboncino, fino a una serie di sculture in ferro Leggi tutto Attraverso otto sezioni tematiche – Early Works, The Beaten Path, Mondo Scripto, Revisionist, Drawn Blank, New Orleans, Deep Focus e Ironworks – Retrospectrum offre la possibilità di ripercorrere l’esperienza vissuta da Dylan nel campo dell’arte visiva. Le opere selezionate per la mostra di Roma rappresentano un diario visivo che documenta la trasformazione delle fonti e degli stili che hanno ispirato e influenzato Dylan nel corso degli anni. Attraverso nuovi e continui incontri con ambienti e persone in continua evoluzione, il suo lavoro si evolve costantemente in modi entusiasmanti, riflettendo la sensibilità di una voce autenticamente artistica. in testata: foto © Ken Regan MAXXI Museo delle Arti del XXI secolo Roma, RM, Italia 16 dicembre 2022 / 30 aprile 2023 LINK
- Gieshe, Samurai e la Civiltà del piacere
Gieshe, Samurai e la Civiltà del piacere Utamaro, Hokusai, Hiroshige. IL GIAPPONE PROTAGONISTA A TORINO DAL 23 FEBBRAIO AL 25 GIUGNO 2023 ALLA SOCIETÀ PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI SKIRA PRESENTA UTAMARO, HOKUSAI, HIROSHIGE. GEISHE, SAMURAI E LA CIVILTÀ DEL PIACERE Il nuovo evento espositivo prodotto da Skira presenta l’universo giapponese attraverso oltre 300 capolavori, alcuni dei quali mai visti in Italia: stampe dei maggiori maestri dell’ukiyo-e, quali Hokusai, Hiroshige, Utamaro, Kunisada, Yoshitoshi, Sharaku, oltre ad armature di samurai, kimono, maschere teatrali, rare matrici di stampa, preziosi ornamenti femminili, sculture in pietra, stendardi. L’esposizione, curata da Francesco Paolo Campione, direttore del MUSEC - Museo delle Culture di Lugano, prodotta da Skira, in collaborazione con il MUSEC e con la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, col patrocinio del Comune di Torino, analizza l’universo giapponese attraverso un percorso tematico, suddiviso in nove sezioni, con oltre 300 capolavori, alcuni dei quali mai presentati in Italia: stampe dei maggiori maestri dell’ ukiyo-e , quali Hokusai, Hiroshige, Utamaro, Kunisada, Yoshitoshi, Sharaku , oltre ad armature di samurai, kimono, maschere teatrali, rare matrici di stampa, preziosi ornamenti femminili, sculture in pietra, stendardi , provenienti dalle collezioni del MUSEC di Lugano, dal Museo di Arte Orientale di Venezia, dal Museo di Arte Orientale di Torino, dal Civico Museo d’Arte Orientale di Trieste, dalla Fondation Baur Musée des Arts d’Extrême-Orient di Ginevra e da importanti collezioni private. La rassegna si propone come una originale ricostruzione, in tutti i suoi aspetti, della “civiltà del piacere”, una peculiare stagione storico-artistica del Giappone - il periodo Edo (1603-1868) - in cui il paese, pacificato all’interno dei propri confini e stretto in una politica di isolamento dal resto del mondo (sakoku ), portò la ricca classe dei mercanti (chōnin ), impossibilitati a comprare beni fondiari, a dedicarsi ai piaceri dell’esistenza, come gli spettacoli del kabuki , la frequentazione delle geishe nelle case da tè e l’acquisto di straordinarie opere d’arte. Società Promotrice delle Belle Arte Torino, TO, Italia 23 febbraio 2023 / 25 giugno 2023 LINK
- Villa Taranto
Villa Taranto Verbania, VB, Italia Un workshop di fotografia di giardini e piante e in questo contesto un approfondimento sulla botanica e gli spazi dei giardini. Villa Taranto è una vera e propria galleria d’arte botanica, con migliaia di specie di piante e fiori provenienti da ogni luogo: le 8.500 specie censite dallo stesso McEacharn nel 1963 oggi sono quasi 20.000. Eucalipti, azalee, rododendri, magnolie, camelie, dalie, tulipani, fiori di loto, eriche, ortensie, numerose piante tropicali ed esemplari anche rari sono distribuiti in zone tematiche quali il Viale delle Conifere, la Valletta con ginestre arboree e aceri, il Giardino all’Italiana, il Giardino delle Eriche, il Labirinto delle Dalie, le serre delle piante tropicali dove si coltivano la Victoria Cruziana e Amazonica, arrivate alla Villa nel 1956 dall’orto botanico di Stoccolma. Link 24 giugno 2023 dalle 11 alle 19.00 con pausa pranzo Costo 110€ (100€ per gruppi di 3 persone) La prenotazione è obbligatroria e si effettua inviando una mail specificando il luogo del workshop < Back