EMILIA ROMAGNA
IL LABIRINTO
DELLA MASONE
DI LIVIA DANESE
In prossimità del borgo di Fontanellato, nella provincia parmense, si trova il labirinto più grande del mondo. Il Labirinto della Masone è stato realizzato dall’editore e collezionista Franco Maria Ricci che sognava con l’amico e collaboratore Jorge Luis Borges di concepire un percorso naturale tortuoso che riflettesse idealmente le incertezze del cammino degli uomini.
Nella forma intricata del labirinto si riconosce la complessità del mondo. Rappresenta un simbolo naturale della perplessità e dello spaesamento provato dall’uomo davanti all’ignoto o all’irrazionale. Un dedalo tradizionalmente nasce per confondere, per disorientare. Eppure il Labirinto della Masone è stato concepito con l’intenzione di allontanarsi il più possibile dall’analogia labirinto-prigione. È nato per stupire, per meravigliare e per accogliere.
Protagonista indiscusso dell’ambiente è il bambù: leggero ma estremamente resistente, si slancia verso l’alto raggiungendo altezze sorprendenti. I Bambusa sono una specie ricca di valori simbolici, nella tradizione orientale rappresenta metaforicamente la coscienza degli uomini retti che restano saldi davanti alle difficoltà. Alcune leggende associano inoltre il bambù alla perseveranza ed alla pazienza: solo dopo aver sviluppato radici solide e sane la pianta può crescere elegante e rigogliosa. Il Labirinto è composto da più di duecentomila specie diverse che crescono vigorose verso il cielo, formando un dedalo di sentieri e di vicoli ciechi apparentemente indistinguibili. Durante il cammino si può sostare all’ombra di questa pianta sempreverde per accogliere il significato simbolico che lega l’esistenza dell’uomo alle caratteristiche della pianta, ricordando l’importanza di essere flessibili ma resistenti, versatili e pazienti.
Intricati giochi di luci e di ombre e alternanze di colori accompagnano il visitatore attraverso un percorso tortuoso e alienante che conduce all’insolita cappella di forma piramidale posta in una piazza al centro del labirinto. Dopo il cammino all’interno del dedalo, si aprono qui spazi più ampi e luminosi che orientano nuovamente l’ospite e lo conducono verso la fine del percorso.
Il Labirinto della Masone è un luogo da visitare una volta nella vita, non solo per il sito in sé ma anche per le campagne che lo circondano, genuine, reali e anacronistiche, tanto amate dal fotografo Luigi Ghirri.
Livia Danese