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FRANCIA

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Uno specchio d'acqua all'ombra di un Cercidiphyllum del Giappone 

Jardin Des Plantes di nantes

Una Storia di Semi e Naviganti

Fotografie e testo
Cristina Archinto

La storia di Francia, è noto, abbonda di naviganti e colonie ma non tutti sanno che fin dall'inizio l'attenzione che fu data alla botanica è stata quasi al pari di quella inglesi. Nel cuore della regione della Loira, a Nantes, non lontano dalla stazione, c’è un giardino, anzi per essere più precisi un Jardin des Plantes, veramente degno di nota, non solo perché tenuto molto bene, anche in questi tempi di siccità e temperature decisamente elevate, ma perché la sua storia, legata da sempre agli esploratori francesi, ha portato fino a oggi da tutto il mondo esemplari botanici veramente notevoli.

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Il fiume Loira

La sua storia ha radici lontane; è il 1688 quando un gruppo di farmacisti locali decide di creare, più per diletto che altro, un piccolo “giardino degli speziali” (Jardin des Apothicaires). Ma è solo con l’arrivo di Pierre Chirac, medico e sovrintendente dei giardini reale delle piante medicinali, che il giardino si sviluppa diventando ufficialmente un “giardino reale delle piante”. Questo è dovuto, sia per la sua collocazione geografica, Nantes si trova sulla Loira, fiume navigabile fino a Parigi e luogo ideale per l’acclimatamento delle nuove piante, ma soprattutto per quello che il medico riesce ad ottenere sfruttando la sua posizione sociale: un’ordinanza reale, datata 1726 da Luigi XV, che imponeva “a tutti i capitani delle navi di Nantes di riportare semi e piante dalle colonie di paesi esteri e consegnarli al Jardin des Plantes di Nantes”, da quel momento Chirac viene rifornito di una ragguardevole quantità di “materia prima” e il giardino inizia la sua forte crescita.

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Collezioni di annuali

Ma la sua storia è lunga ed ha altri protagonisti come Jean Alexandre Hectot che nel 1806 diventa direttore del giardino ricollocato nell’attuale sede e si devono a lui le grandi collezioni tra cui quella delle magnolie. Poi ci fu Antoine Noisette, noto paesaggista dell’epoca, a cui nel 1822 gli viene chiesto una riqualificazione del giardino per l’apertura al pubblico ma, avendo lui creato parallelamente un’attività commerciale di piante, il giardiniere col tempo si concentra più sulle vendite che sul far crescere il giardino e nel 1835 viene allontanato. In seguito, a riportare il giardino da vivaio personale a orto botanico di Nantes, arriva Jean-Marie Écorchard che, grazie anche ai continui contributi dei naviganti che non hanno perso l’abitudine di fornire nuove piante, da citare il capitano Mathurin Jean che riporta migliaia di semi e piante da posti come la Martinica e l’India, lo porta al suo degno splendore. A lui si devono anche la costruzione della prima serra nel 1844 e lo stile a “parco all’inglese” ancora presente, con laghetti e viali alberati, e la definitiva apertura al pubblico del 1865. L’ultimo protagonista della storia del giardino è Paul Marmy che diventa direttore, nel 1893, di un orto che purtroppo nel frattempo è andato in rovina sia per colpa della “grande gelata” dell’inverno del 1879 che uccise ben 245 alberi e 600 arbusti, sia per la mancanza di fondi da parte del comune. A lui si devono la riorganizzazione delle collezioni botaniche e la realizzazione del “palmarium” una bellissima serra delle palme e piante esotiche tutt’ora ben conservata.

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Una delle quattro serre

Il giardino oggi si estende su più di sette ettari con diverse serre, calde, fredde e un aranceto. La serra “Palmarium” è utilizzata anche come laboratorio di ecologia tropicale e ospita liane e piante epifite (piante aeree). Nel parco, ancora in stile inglese, si può godere di specchi d’acqua, fontane, ponticelli, isolette e l’immancabile padiglione. In un ambito più botanico gli alberi monumentali, visto la sua lunga storia, non mancano. Oltre alla magnolia grandiflora detta “di Hector”, ci sono Magnolia ferruginea dei Platanus acerifolia, dei Liriodendron tulipifera dei Aesculus hippocastanum, delle Sequoiadendron giganteum, Sequoia sempervirens, Metasequoia glyptostroboides , Wollemia nobilis, Cercidiphyllum del Japon e Taxodium distichum  tutti intorno ai cento cinquant’anni, inoltre ci sono parecchi arbusti e piante perenni particolari, da citare la Angelica heterocarpa, in totale all’incirca 10.000 specie diverse, che arrivano per merito della sua storia, da tutto il mondo.

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Un'opera di Jean Julien

Dall’estate del 2020 all’interno del giardino si possono incontrare le opere di Jean Julien, artista locale, laureato alla St. Martin di Londra. Sono personaggi divertenti, quasi in bi-dimensione, che si trovano in giro per il parco, tra i vialetti, sui prati, attorno agli alberi, realizzate appositamente per il Jardin des Plantes di Nantes.

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La serra delle cactacee

La cultura botanica francese ha radici lontane e legate e come abbiamo ancora constatato, a una storia di naviganti e di colonie, ma bisogna dirlo, l’abitudine di avere dei luoghi simili fruibili a tutti, cani compresi, gratuitamente, è un segno di civiltà. Per i francesi è una prerogativa coltivare la cultura botanica, e così dovrebbe diventare anche da noi. Per loro leggere all’ombra di un albero di cui puoi anche imparare il suo nome o avere la possibilità di aspettare qualcuno godendoti di una serra di inizio secolo pieno di piante esotiche, o poter fare un picnic respirando il profumo di fiori esemplari, magari, come in questo caso, circondati anche da opere d’arte che mettono sicuramente di buon umore è fondamentale. Ricordiamoci che solo diffondendo la cultura del verde si incomincerà ad ottenere il rispetto che merita.

GALLERY

Foto ©CRISTINA ARCHINTO

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